«Onorare la memoria del capitano Paolo Ficalora, il suo coraggio e la sua integrità, significa rinnovare ogni giorno l’impegno per la legalità. La sua fermezza nel contrastare la criminalità organizzata, anche a costo della propria vita, rappresenta un modello da tramandare alle nuove generazioni. Il suo sacrificio merita di essere onorato non solo con il ricordo, ma anche attraverso un autentico impegno civile contro la mafia e ogni forma di illegalità».
Il sindaco Giuseppe Fausto, a nome dell’amministrazione comunale e della città di Castellammare del Golfo, nel 33° anniversario dell’assassinio, che ricorre domani, ricorda Paolo Ficalora, capitano di lungo corso, ucciso dalla mafia a Castellammare del Golfo il 28 settembre 1992.
Paolo Ficalora, capitano di mercantili in pensione, aveva 59 anni quando venne brutalmente assassinato: i killer mafiosi gli spararono davanti alla moglie, Vita D’Angelo, nei pressi del villaggio turistico che gestiva in località Ciauli, a Guidaloca.
Ficalora aveva resistito per anni alle intimidazioni mafiose, che volevano sottrargli il residence. La sua uccisione fu ordinata da Giovanni Brusca e Gioacchino Calabrò, dopo che il capitano aveva ospitato inconsapevolmente nel suo residence il collaboratore di giustizia Totuccio Contorno.
Solo nel 2004 Paolo Ficalora è stato ufficialmente riconosciuto come vittima di mafia, e in quell’anno il Comune gli ha intitolato una via cittadina.
«Il ricordo di Paolo Ficalora deve essere occasione di riflessione sull’importanza della legalità e del rispetto reciproco. Nell’anniversario dell’assassinio, mi stringo ai familiari che rinnovano il dolore. Continuare a onorare la memoria del capitano Ficalora -conclude il sindaco Giuseppe Fausto- significa costruire una società più libera e responsabile»
Comunicato stampa