La nautica siciliana si conferma un settore vitale con una forte vocazione ai servizi ed un potenziale di crescita legato all’innovazione, la sostenibilità e alla capacità di attrarre flussi turistici. E’ quello che si evince dal “IV Report Nautica e turismo nautico in Sicilia”, realizzato dall’Osservatorio sul turismo dell’economia delle isole per offrire una fotografia aggiornata analitica di un comparto che rappresenta un pilastro strategico per l’economia regionale e per la competitività del sistema turistico isolano.
Lo studio, illustrato da Martina Saladino e Rosamaria Staiano, con il coordinamento scientifico di Giovanni Ruggeri, titolare della cattedra di Economia del turismo all’Università di Palermo, per conto di Assonautica Palermo, con il supporto dell’assessorato regionale al turismo e di Unioncamere Sicilia, è stato presentato in mattinata all’ottava edizione di “Seacily” in corso nel porto di Castellammare del Golfo (Trapani) e segnala un settore, quello della nautica, che “si trova di fronte a sfide e opportunità che richiedono una visione integrata e scelte programmatiche di lungo periodo”.
Nonostante una lieve contrazione del numero di imprese rispetto al 2022, il comparto mostra segnali di resilienza e capacità di adattamento. In particolare, il segmento dei servizi di manutenzione e refit si distingue come il vero motore di crescita: con 499 imprese e 2.224 addetti nel primo trimestre 2025, rappresenta il 35,6% dell’occupazione totale della filiera, evidenziando una domanda crescente di servizi ad alta specializzazione. Il turismo nautico, pur avendo registrato una flessione nel triennio mostra, comunque, segnali di ripresa: nel primo trimestre 2025 si contano 363 imprese attive e 970 addetti, con una dinamica positiva che riflette l’interesse crescente per il charter e il noleggio anche grazie alle nuove definizioni normative introdotte dalla legge regionale numero sei 2025 che riconosce a strutture come marina resort e alloggi nautici diffusi.
Queste innovazioni aprono scenari interessanti per la destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta turistica. Il settore, nel 2024, contava 1.713 imprese registrate e 6.341 addetti, confermandosi come una filiera articolata e complessa, che spazia dalla cantieristica alla manifattura, dai servizi di filiera manutenzione e refit al turismo nautico.“Dall’analisi dell’Osservatorio, notiamo che il turismo nautico ha bisogna di maggiore accoglienza e di maggiore ospitalità. I dati sono molto positivi ma possono migliorare ulteriormente - ha spiegato il professore Ruggieri – la sfida è quella di passare dal semplice charter nautico al charter turistico, in grado di vendere tutti i servizi della filiera come la completa crociera”.
Dal punto di vista territoriale Palermo e Messina si confermano poli principali della filiera, mentre Catania consolida la sua posizione come terzo hub. La distribuzione degli addetti riflette questa geografia: Palermo guida con 1.776 occupati, seguita da Messina 1.457 e Catania 783. Sul piano economico, oltre il 70% delle imprese opera con fatturati inferiori a 100.000 €, ma si osserva una crescita nelle fasce di produzione medio-alte, segnale di un progressivo consolidamento delle strutture più competitive.
Il report analizza inoltre la rotazione infrastrutturale evidenziando una riduzione dei porti turistici (-1500 posti barca tra il 2022 e il 2024) e un incremento dei punti ormeggio, mentre sul fronte delle competenze si registra un aumento delle nuove patenti nautiche indicatore di un ricambio generazionale in atto.Di “Turismo Nautico e Portualità” hanno parlato oggi a Seacily Alessandro Aricò, assessore regionale infrastrutture e mobilità il quale ha sottolineato che “i porti sviluppano un'importante economia circolare e la Regione sta lavorando molto sull'economia del mare basti pensare al varo della prima nave made in Sicily”, con riferimento al "Costanza I di Sicilia", primo traghetto della flotta regionale, varato in acqua nei giorni scorsi che collegherà Porto Empedocle alle isole di Lampedusa e Linosa, oil senatore Raoul Russo, componente dell’intergruppo parlamentare sull’economia del mare, che lanciato la proposta “di istituire l’assessorato del mare di Sicilia”, in analogia con il governo nazionale che ha un ministero per le politiche del mare.
Ed ancora, Simona Petrucci, senatrice e presidente intergruppo parlamentare sull’economia del mare, Maria Concetta Antinoro, dirigente generale dipartimento turismo Regione Siciliana, Rosario Marchese, consigliere del ministro per le politiche del mare che ha auspicato un “piano strategico con una regia unica nazionale per assorbire e di conseguenza cercare di soddisfare le varie esigenze dei territori”, Ivo Blandina, delegato Assomarinas, Toti Piscopo, Sicindustria Palermo settore turismo e nautica, Daniela Gemelli, delegata regionale Lega navale italiana e Andrea Ciulla, presidente Assonautica Palermo.“I numeri sono incoraggianti, i dati sempre più in crescita, ma abbiamo bisogno di sederci tutti attorno ad un tavolo per le istituzioni politiche per mettere a sistema un settore che in Sicilia può crescere ancora di più e che è strategico per l’economia dell’Isola”, ha concluso Andrea Ciulla.
In questo senso, l’assessore Aricò, accogliendo la proposta, ha assicurato che lavorerà “per istituire un tavolo di concertazione per stabilire le priorità del mare, in particolare infrastrutture e trasporti con l’obiettivo di potenziare il raccordo operativo con le varie istituzioni interessate”.Comunicato stampa