Protocollo antimafia nel turismo e nella ristorazione: firmano i comuni di Alcamo, Calatafimi e Castellammare

Istituita in prefettura una cabina di regia con 14 enti aderenti

Redazione Prima Pagina Golfo
Redazione Prima Pagina Golfo
05 Agosto 2025 22:01
Protocollo antimafia nel turismo e nella ristorazione: firmano i comuni di Alcamo, Calatafimi e Castellammare

Garantire la leale concorrenza tra gli operatori economici e preservare la qualità dell’offerta turistica, definendo un modello di collaborazione per rafforzare l’azione amministrativa di prevenzione dal rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in tale settore nevralgico per la provincia di Trapani. E’ l’obiettivo del “Protocollo di legalità per la prevenzione e il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione” firmato questa mattina in prefettura, a Trapani, nel corso della riunione del Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica.

A sottoscrivere l’intesa con il prefetto Daniela Lupo, alla presenza dei vertici delle forze di polizia, sono stati i sindaci di 14 comuni della provincia, tra i quali Alcamo, Calatafimi e Castellammare del Golfo, nonché i rappresentanti del Distretto turistico della Sicilia Occidentale, di Confesercenti e di Federalberghi Trapani. Attraverso tale strumento sperimentale, su schema predisposto dal ministero dell’interno, gli enti firmatari si sono impegnati a promuovere l’adesione al protocollo di tutti i soggetti, pubblici e privati, in grado di contribuire, nel proprio ambito, all’azione di prevenzione e di contrasto del rischio di infiltrazioni.

In tal senso, in prefettura è stato istituito un Osservatorio provinciale composto da tutti i soggetti aderenti all’intesa, che avrà il compito di analizzare i dati utili alle verifiche, promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione amministrativa antimafia per lo sviluppo economico del territorio, nonché produrre dei report periodici in grado di evidenziare gli indicatori di rischio delle infiltrazioni criminali e orientare verso i settori che richiedano una più mirata attività di prevenzione antimafia.

I comuni firmatari si impegnano, inoltre, a richiedere la comunicazione antimafia, estesa ai familiari conviventi, per le attività sottoposte a regime autorizzatorio che possono essere intraprese tramite segnalazione certificata di inizio attività, con particolare attenzione a nuove aperture, subingressi e variazioni societarie, selezionate in base agli indicatori di rischio individuati in seno all'Osservatorio. Alla Prefettura spetterà il compito di disporre approfondimenti e verifiche, avvalendosi del supporto del Gruppo interforze antimafia.

Il protocollo prevede anche la creazione di una cabina di regia con compiti di impulso e coordinamento delle iniziative, nonché di monitoraggio delle stesse, che dovrà relazionare periodicamente al Ministero dell’interno sullo stato di attuazione dei contenuti del protocollo.

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