“Chiediamo l’immediata istituzione di una task force, per far fronte alla siccità che in questi giorni particolarmente caldi sta duramente colpendo il nostro territorio e le aziende agricole che vi insistono”.
Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Federica Badami, Tommaso Macaddino e i segretari di categoria Fai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil Giovanni Di Dia, Massimo Santoro e Leonardo Falco.
“Ancora una volta siamo costretti a registrare una gestione fallimentare da parte della Regione in tema di gestione dell’acqua a fini irrigui, dopo le altalenanti questioni che riguardano la Diga Trinità che hanno visto due pareri tecnici opposti l’uno all’altro che hanno prodotto lo svuotamento dell’invaso con la perdita di milioni di metri cubi di acqua sversati in mare. Il risultato è che nelle campagna dei territori di Mazara Del Vallo e Campobello di Mazara non si potrà effettuare l’irrigazione di soccorso per i vigneti e gli uliveti, ovvero le due colture prevalenti in questi territori.
Se lo scorso anno si è riusciti a dare una quantità seppur minima d’acqua, quest’anno le aziende agricole resteranno completamente a bocca asciutta. Tutto questo – specificano - sta determinando l’abbandono dei terreni agricoli, la chiusura di diverse aziende del comparto, l’emigrazione dei lavoratori agricoli in altri settori, se non addirittura verso località fuori regione. Per non parlare, poi, della situazione delle cantine sociali che anche quest’anno vedranno ridurre i propri ammassi di uva compromettendo ancora di più la loro situazione economico-finanziaria”.
E continuano: “La situazione attuale è insostenibile: l’assenza di programmazione e l’incuria in cui versano le dighe in particolare quella di Trinità hanno messo in ginocchio le aziende agricole e l’intero comparto produttivo. Grandi e piccoli imprenditori agricoli denunciano danni concreti ai raccolti e costi aggiuntivi per far fronte alla carenza idrica. Non si tratta – concludono - di emergenze impreviste: è il frutto di anni di sottovalutazione e scelte politiche prive di visione.
L’agricoltura, pilastro economico e identitario del territorio trapanese, non può essere abbandonata. Da troppo tempo assistiamo a vergognose e inconcludenti azioni che a nulla hanno portato, tanto che la “montagna sembra avere partorito un topolino, ma già morto”. Non siamo disposti ad accettare una mancata risposta da parte delle istituzioni. I lavoratori agricoli hanno diritto ad una gestione efficiente e rispettosa delle risorse comuni. La Regione Sicilia deve agire con urgenza e senso di responsabilità”.
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