Camporeale, imprenditrice arrestata per furto di energia elettrica

Scoperto un pericoloso allaccio abusivo alla rete in un'azienda di allevamento

Redazione Prima Pagina Golfo
Redazione Prima Pagina Golfo
25 Settembre 2025 10:31
Camporeale, imprenditrice arrestata per furto di energia elettrica

I Carabinieri della Stazione di Camporeale, insieme ai militari del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia supportati dai tecnici dell’Enel e dal personale AMAP, hanno eseguito un servizio di contrasto all’illegalità diffusa. L’esito dei controlli è stato l’arresto di una imprenditrice incensurata di 53enne titolare di un’azienda agricola, accusata di furto di energia elettrica e il deferimento in stato di libertà di altri 5 soggetti di età compresa tra i 26 ed i 52 anni, già conosciuti alle forze di polizia, accusati a vario titolo di furto aggravato di energia elettrica e acqua.

La prima ispezione ha interessato l’azienda di allevamento caprini ed ovini, dove i militari, unitamente al personale Enel, hanno accertato la presenza di un pericoloso allaccio diretto alla rete di E-distribuzione che, in mancanza di un regolare contratto, avrebbe consentito il regolare svolgimento delle attività giornaliere dell’impresa e, causato un danno patrimoniale ad Enel ammontante a circa 52.000 euro. L’arresto della 53enne è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo. Le successive verifiche eseguite all’interno di unità abitative hanno fatto emergere allacci diretti sia alla rete di E-distribuzione sia alla rete idrica.

In tre appartamenti, i Carabinieri hanno verificato che, nonostante l’iniziale disattivazione del misuratore di energia, di fatto l’erogazione della corrente elettrica non veniva disattivata e l’intervento dei tecnici specializzati ha permesso di individuare in assenza di un regolare contratto, la fruizione di energia mediante un collegamento diretto alla rete di E-distribuzione. All’interno dell’ultimo alloggio, la ricerca certosina del personale AMAP ha fatto emergere invece, la manomissione del contatore e la presenza di un allaccio diretto alla rete idrica che, permetteva al proprietario, di fruire di maggiori consumi di acqua rispetto a quelli realmente contabilizzati.

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