Ad Alcamo tiene banco, e non poteva essere altrimenti, l’epilogo che ha avuto in consiglio comunale la sessione ad hoc dedicata alla revisione del Piano regolatore generale: ovvero, un nulla di fatto, con l’atto che non è stato né esaminato, né tantomeno approvato o adottato, dall’aula a causa delle numerose incompatibilità dei consiglieri comunali, ma anche per via di qualche assenza tra i banchi d’aula. Una revisione che, adesso, probabilmente verrà adottata così com’è da un commissario ad acta.
Dal punto di vista politico restano alcuni strascichi, come peraltro testimoniato dalla seduta di ieri del consiglio comunale, durante la quale si è inevitabilmente parlato e discusso di quanto accaduto.
Nonostante la legge sia chiara in materia di Prg e incompatibilità, l’epilogo della variante in consiglio comunale sembra comunque essere arrivato come un fulmine a ciel sereno. D’altronde, lo stesso sindaco Domenico Surdi nella sua relazione annuale, come reso noto dallo stesso primo cittadino, aveva scritto che “l’approvazione del Prg avverrà entro il 31 dicembre 2025”. Surdi lo ha definito ieri in aula un “lapsus”, una sorta di “errore” dovuto a un “eccessivo ottimismo” circa l’approvazione del Prg in fase di redazione della relazione. Ma tant’è. Dai lavori degli ultimi mesi e dagli incontri pubblici non sembrava che la strada del Prg fosse già segnata. Lo stesso sindaco, durante il suo intervento di ieri, si è soffermato anche sul “peso” che le assenze in aula dei consiglieri hanno avuto sulla mancata discussione ed eventuale approvazione della variante.
L’impressione, dall’esterno, è che qualcosa sia andato storto.
In una nota, l’assessore comunale alla pianificazione urbanistica, Mario Viviano, ha evidenziato come “l’incompatibilità, prevista per legge in materia di pianificazione, risulta essere molto stringente e prevede l’obbligo di astensione da parte dei consiglieri comunali qualora questi abbiano un concreto interesse economico proprio o di parenti e affini “entro il quarto grado”, comprendendo quindi un ampio raggio d’azione che di fatto rende molto difficile la votazione degli atti di pianificazione urbanistica nei comuni di piccole e medie dimensioni”.
Allo stesso tempo, però, Viviano ha sottolineato anche il fatto che nonostante le 14 incompatibilità dichiarate il Prg poteva essere discusso e approvato ma “tuttavia, solo 6 consiglieri hanno presenziato alla seduta, mentre 4 sono risultati assenti, non permettendo in tal modo l’apertura dei lavori consiliari”. L’assessore ha, quindi, espresso “un po’ di rammarico per non aver potuto discutere in consiglio una delibera così importante per la città”, ma ritiene che “quasi tutti, tra amministratori e consiglieri, hanno cercato di fare il possibile al fine di permettere un esame consiliare aperto, anche prendendo in considerazione possibili scenari alternativi per la votazione”.
“In ogni caso”, ha concluso Viviano, “l’eventuale approvazione commissariale deve essere vista come un’alternativa che, quanto meno, permetterà di dare uno strumento urbanistico aggiornato alla nostra città”, auspicando “che il nominando commissario possa valutare, con attenzione, le proposte di emendamenti, provviste del relativo parere favorevole dell’ufficio urbanistica, ai fini dell’inserimento nella proposta di Piano, procedendo anche a una gestione aperta ed oculata delle osservazioni che potrebbero arrivare dai privati cittadini a seguito dell’adozione”.
Fortemente critico nei confronti del sindaco Surdi l’intervento in aula sul Prg (ma anche sulla relazione annuale) da parte del consigliere comunale Massimo Cassarà, contendente dello stesso primo cittadino alle scorse elezioni amministrative: “E’ stato portato in consiglio comunale un atto unico sul Prg che, di fatto, ha escluso 14 consiglieri comunali. Si sarebbe potuto presentare a stralci o garantire una discussione preventiva per valutare la possibilità, tutti assieme, di superare questo ostacolo”.
Da parte sua, il capogruppo di Abc, Leonardo Maniscalchi, a PrimaPaginaGolfo dichiara: “In terza commissione abbiamo lavorato intensamente negli ultimi mesi per analizzare nel dettaglio la delibera di proposta di revisione del Prg. È stato un lavoro attento e meticoloso che ha prodotto oltre 90 pagine di emendamenti: proposte concrete, frutto di studio e confronto, con l’obiettivo di migliorare il piano nel pieno rispetto delle direttive contenute nello schema di massima”. Purtroppo, aggiunge Maniscalchi, “il numero elevato di incompatibilità ha limitato fortemente la partecipazione ai lavori d’aula.
A questo si sono aggiunte le assenze, preannunciate in anticipo, di altri due consiglieri. È bene dirlo con chiarezza: queste assenze, in un momento così cruciale, hanno avuto un peso determinante”. Prosegue il consigliere di Abc: “La pianificazione urbanistica è uno dei compiti principali del consiglio comunale e resto convinto che il consiglio avrebbe potuto offrire un contributo importante per migliorare ulteriormente la proposta. Questa proposta di revisione del Prg, così come presentata, aveva bisogno di interventi, correzioni e integrazioni per poter diventare uno strumento davvero utile alla città: interventi che la terza commissione aveva individuato con precisione e responsabilità.
Una Alcamo che cresce, che innova e che crede nelle proprie potenzialità turistiche e imprenditoriali meritava un passaggio consiliare pieno e partecipato. È davvero un peccato: abbiamo perso un’occasione importantissima per contribuire a migliorare lo sviluppo della nostra città”.
Del peso delle assenze ha parlato anche la consigliera comunale Laura Barone (M5), presidente della terza commissione consiliare, nel corso del suo intervento ieri in consiglio comunale: “Ci sono stati assenti e grandi assenti. Sono loro che dovranno spiegare alla città le motivazioni per le quali adesso verrà nominato un commissario”.