Con un pomeriggio intenso, partecipato e ricco di emozioni dedicato a Padre Pino Puglisi, si è conclusa ieri a Terrasini la rassegna “Il Giubileo è cultura”, promossa dall’associazione culturale “Così, per… passione!” e fortemente sostenuta da Fondazione Sicilia e dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Terrasini.
Un percorso iniziato il 22 settembre e sviluppato attraverso quattro tappe, ognuna dedicata a un “pellegrino di speranza”: Rosario Livatino, Salvo D’Acquisto, Biagio Conte e, infine, Padre Pino Puglisi. Quattro figure che, ognuna nel proprio tempo e con il proprio linguaggio, hanno incarnato la forza della speranza, il coraggio della testimonianza e la responsabilità verso il bene comune.
Il pomeriggio conclusivo del 9 dicembre ha celebrato il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, educatore e guida spirituale capace di cambiare intere generazioni con la forza della mitezza e del sorriso. Guidato dalla giornalista Alessandra Turrisi, l’incontro ha riunito ospiti che hanno conosciuto Puglisi, ne hanno condiviso un tratto di vita o ne hanno raccolto l’eredità pastorale e civile.
Tra questi, monsignor Salvatore Di Cristina, arcivescovo emerito di Monreale, compagno di seminario e di ordinazione di padre Puglisi, che ha ricordato “la sua ironia fulminante, capace di disarmare le tensioni e aprire spazi di dialogo”, e la sua “assoluta coerenza: non una caduta di stile in tutta la sua vita”. Don Sergio Ciresi, parroco di San Gaetano a Brancaccio, che ha sottolineato come Puglisi “non conoscesse la rassegnazione: non si fermava davanti a nulla, e ancora oggi ci insegna a non arrenderci mai”.
Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro ets, e Valentina Casella, volontaria cresciuta a Brancaccio, che hanno raccontato il cambiamento del quartiere in questi 32 anni, ricordando parole decisive di don Pino: “Solo se si è amati si può rinascere”. Rosaria Cascio, docente, scrittrice e sua allieva, che ha illustrato la pedagogia dell’incontro, ricordando l’insegnamento di padre Pino per entrare in contatto con i ragazzi.
Oggi, docente al Regina Margherita, cerca di mettere in pratica questa pedagogia per entrare in relazione con gli studenti. Paride Benassai, attore che ha interpretato don Pino nel docu-film “L’ultimo sorriso”, che ha raccontato quanto “quel ruolo gli abbia cambiato la vita”, lasciando dentro di lui una domanda continua di coerenza e responsabilità.
Un pomeriggio corale, ricco di memoria viva, che ha fatto risuonare la grande attualità del messaggio di Puglisi: l’educazione come atto rivoluzionario, la fiducia nei giovani come scommessa sul futuro, la mitezza come stile di resistenza.
Una rassegna che ha trasformato Terrasini in un laboratorio di speranza
Il progetto, ispirato al tema del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”, ha intrecciato: intitolazioni di vie e piazze, scopertura di quattro medaglioni in bronzo dedicati ai testimoni, incontri-conversazione, momenti musicali, testimonianze luminose, partecipazione di studenti e comunità, presenza costante di autorità civili, religiose e militari, un forte coinvolgimento dell’intero territorio comunale.
Da Livatino a D’Acquisto, da Biagio Conte a Padre Puglisi, Terrasini ha accolto un percorso che ha saputo unire cultura e spiritualità, memoria e futuro, città e parrocchie, giovani e istituzioni.
«Questi mesi sono stati un cammino straordinario, un viaggio che ha unito Terrasini intorno a quattro testimoni che hanno fatto della loro vita un dono. Ogni tappa è stata un’emozione: vedere le scuole partecipare, ascoltare le autorità, accogliere le famiglie dei nostri “pellegrini di speranza”, sentire la comunità crescere in consapevolezza – dice emozionato Ino Cardinale, presidente di “Così, per… passione!”.Desidero ringraziare con tutto il cuore Fondazione Sicilia e l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana: senza il loro sostegno convinto, sensibile e concreto, un progetto di questa portata non sarebbe stato possibile.
Hanno creduto fin dall’inizio nel valore culturale, civile e spirituale di questa rassegna, accompagnandoci con fiducia e responsabilità.Un grazie sincero va anche all’amministrazione comunale di Terrasini, che ci è stata accanto in ogni fase.Portiamo a termine questo percorso con il sorriso mite di Padre Pino Puglisi, la sua lezione di speranza concreta e il suo invito a non avere paura: perché è proprio attraverso la speranza che una comunità cresce, si rinnova e guarda al futuro».
La rassegna si conclude, ma ciò che resta è molto più di un calendario di eventi: resta un patrimonio di memoria, una rete di relazioni, un invito alla responsabilità.
Terrasini, grazie al lavoro dell’associazione “Così, per… passione!” e al sostegno delle istituzioni, si conferma luogo vivo di cultura e cittadinanza attiva, un territorio che ha saputo trasformare il ricordo in visione, e la visione in comunità.
I quattro “pellegrini di speranza” — Livatino, D’Acquisto, Biagio Conte e Puglisi — continueranno a parlare al presente e al futuro attraverso la città che li ha celebrati.