Il Segesta Teatro Festival chiude l'edizione 2025 con numeri record

Miglio risultato di sempre con circa 17 mila spettatori

Redazione Prima Pagina Golfo
Redazione Prima Pagina Golfo
26 Agosto 2025 11:26
Il Segesta Teatro Festival chiude l'edizione 2025 con numeri record

Il Segesta Teatro Festival cresce ancora e archivia l’edizione 2025 – la quarta firmata dal regista Claudio Collovà – contando ben 17 mila spettatori, il miglior risultato di sempre. Un cartellone compatto e plurale, unito da un filo etico chiaro: la condanna di ogni guerra e violenza, ribadita da molti artisti in scena.

In un’estate affollata di proposte, soprattutto nel Trapanese, Segesta si conferma tra i cartelloni più seguiti del Centro-Sud. I numeri del Festival sono formidabili: un mese di spettacoli con diversi sold out, 11 concerti, 20 rappresentazioni teatrali di 10 compagnie diverse, 4 coreografie, 6 prime nazionali, 8 compagnie under 35, tra il Teatro Antico affacciato sulla vallata – quest’anno ampliato a oltre mille posti – e il Tempio Dorico che ha ospitato i concerti al suo interno.

Un trend in crescita già da qualche anno che ha potuto contare su un pubblico curioso che ha trovato nel cartellone, spunti diversi: dalla tragedia classica alla commedia latina, dai concerti rock alla musica d’autore, dalle osservazioni notturne agli spettacoli all’alba alla danza contemporanea. Resteranno nella memoria di molti, Filippo Graziani che canta con il pubblico le canzoni del padre Ivan, Peppe Servillo e la sua ricetta napoletana, Eugenio Finardi evergreen, la verve di Emilio Solfrizzi, l’impegno di Balletto Civile, la signorilità di Lino Musella, Laura Morante avvolta nella bandiera palestinese e il monito contro ogni guerra di Virgilio Sieni.

E tanti altri.

“I 17 mila spettatori raggiunti a Segesta, un record mai segnato fino ad oggi, sono il risultato di scelte corrette e la conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione. Segesta si conferma un sito di straordinaria potenzialità attrattiva: un luogo di grande fascino archeologico che, grazie a una proposta culturale di qualità, si è affermato come polo capace di richiamare pubblici diversi, attenti non solo alla bellezza e alla storia del sito, ma anche alla possibilità di assistere a spettacoli di alto livello con grandi interpreti. Storia, paesaggio e cultura: una combinazione vincente che ci permette di far vivere i nostri Parchi e di attrarre nuovi visitatori” dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato.

Siamo estremamente soddisfatti dei risultati di quest'anno e della qualità delle proposte, apprezzate dal pubblico che continua a premiarci – spiega il direttore del Parco archeologico di Segesta Luigi Biondo -. Il Ministero ci ha riconosciuto punteggi decisamente superiori rispetto agli altri anni, e l’ampliamento della cavea è piaciuto agli spettatori che sono cresciuti in maniera sostanziosa. In questa stagione altamente competitiva, la qualità paga ancora e tanto”.

Per il direttore artistico, il regista Claudio Collovà – che ha firmato un “Oedipus” di Seneca ombroso e tragico, collezionando tre sold out e lunghi applausi alla compagnia guidata da Giuseppe Pambieri – questo è stato un “bilancio estremamente positivo fatto di spettacoli meravigliosi, una successione di doni degli artisti davvero emozionante. Siamo in crescita ancora una volta, quest'anno abbiamo raggiunto un livello molto alto come presenza di pubblico, concentrazione e attenzione per gli artisti e le proposte. Hanno avuto successo anche i laboratori che hanno creato affinità tra partecipanti e territorio”.

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