Una giustizia più vicina al cittadino, ad Alcamo il nuovo sportello di prossimità

Redazione Prima Pagina Golfo

Gestire le misure alternative alla detenzione, monitorare i condannati fuori dal carcere e promuovere il loro reinserimento sociale occupandosi di fornire supporto nel garantire l’esecuzione di misure penali fuori dal carcere e di aiutare le persone a reintegrarsi nella società e nel mondo del lavoro. Sono gli obiettivi dello sportello di prossimità dell'Uepe (Ufficio per le esecuzioni penali esterne) di Alcamo, che dallo scorso giugno è operativo nei locali dell’ufficio di Servizio Sociale del comune in via Tornamira, edificio confiscato alla mafia e restituito alla comunità, a seguito del protocollo d’intesa siglato nel 2024 dal sindaco Domenico Surdi (in rappresentanza dei sindaci del distretto 55) e dal direttore dell’Ulepe, Rosanna Provenzano. 

Ieri pomeriggio, presso la Cittadella dei Giovani, si è svolto un incontro che ha sancito l'inaugurazione dello sportello. Per Surdi si è trattato di "un passaggio significativo per le politiche di inclusione e giustizia di comunità nel nostro territorio. I destinatari di questo nuovo servizio sono i condannati sottoposti a misure alternative alla detenzione, gli imputati in messa alla prova e i condannati a pene sostitutive di pene detentive brevi: persone che, attraverso percorsi controllati e guidati, hanno l’opportunità di reinserirsi nel tessuto sociale, di ricostruire legami e di riottenere fiducia”. Sulla nuova sede, il Sindaco aggiunge: "Uno spazio che testimonia come i beni sottratti alla criminalità possano trasformarsi in strumenti di giustizia, solidarietà e crescita collettiva, dove già ogni giorno vengono accolti anche i beneficiari dell’assegno di inclusione".

Lo sportello è aperto una volta a settimana e si rivolge ai cittadini di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi. "La nuova sede territoriale", si legge in una nota del comune, "avvicina l’azione dell’esecuzione penale esterna alla comunità, favorendo un rapporto più diretto non solo con i cittadini, ma anche con i servizi sociali e sanitari del territorio e il Terzo Settore, promuovendo uno spazio di confronto per lo sviluppo di strategie orientate alla costruzione di una comunità più inclusiva e attenta ai bisogni delle persone, in un’ottica multiagency".