Morte Salvo Vitale, allestita la camera ardente alla "Casa Memoria Impastato"

Redazione Prima Pagina Golfo

Ha destato molta commozione la morte ieri di Salvo Vitale, 82 anni, storico fondatore di Radio Aut e amico di Peppino Impastato. In tutto il Golfo tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio per il decesso dello scrittore e figura di primo piano dell’antimafia siciliana. Per chi volesse dare un ultimo saluto a Vitale è stata allestita presso la “Casa Memoria Impastato” (Cinisi) la camera ardente oggi dalle ore 15 alle ore 22 e domani dalle ore 9 alle ore 15.

Il sindaco di Balestrate, Vito Rizzo, ha ricordato Vitale citando il famoso monologo che lesse ai microfoni di Radio Aut dopo la barbara uccisione di Impastato a opera della mafia.

“Vitale è stato una delle voci più coraggiose di Radio Aut. La sua lotta per la giustizia e la legalità è proseguita instancabile per tutta la vita, come testimonia anche la sua successiva collaborazione con Telejato al fianco di Pino Maniaci”, è stato il commento di Santo Cosentino, sindaco di Trappeto. Che ha aggiunto: “La sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutta la Sicilia”.

“Lo vogliamo ricordare e soprattutto ringraziare”, ha, invece, scritto il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, “per il suo impegno civile contro la mafia, che non è mai venuto meno, per il suo impegno di educatore sempre amato dai ragazzi delle scuole, per le sue iniziative culturali che ha portato avanti nella vita. Ma soprattutto lo vogliamo ricordare come colui che ha speso la sua stessa esistenza a contribuire a ristabilire la verità storica sull'omicidio dell’amico di tutta una vita e compagno di lotte, Peppino Impastato”.

“Con profondo dolore”, ha scritto il sindaco di Cinisi, Vera Abbate, salutiamo un figlio di Cinisi, scrittore, poeta, insegnante, storico e combattente instancabile per la memoria e la verità”. “Cinisi”, ha aggiunto, “perde un uomo che ha dato forma all’impegno civile: non solo con la penna e le parole, ma con la vita, la dedizione e una profonda sensibilità verso la giustizia e la verità.

“La sua scomparsa ci addolora: Partinico e tutto il comprensorio perdono un uomo di straordinario spessore umano e culturale”, ha evidenziato il sindaco di Borgetto, Roberto D’Avì, mentre il collega Pietro Rao, sindaco di Partinico, ha evidenziato: “Con lui non sono mai mancati confronti accesi, anche perché le nostre posizioni politiche erano spesso distanti. Ma negli ultimi anni avevamo trovato un terreno comune fatto di rispetto, stima e sincera condivisione. Ricordo in lui la passione per la cultura, l’impegno per la memoria, l’amore per la libertà di pensiero e per i giovani”.