Incendi nel Trapanese. Ciminnisi (M5s): "Disastro annunciato"
«La nostra terra brucia, ancora una volta. E ancora una volta non è il caldo, non è il vento, non è la sfortuna. È criminalità. È dolo. È mano dell’uomo. Ma chi governa questa Regione si comporta come se fosse un fenomeno naturale, imprevedibile. È una colpa politica grave quanto il crimine stesso. Chi resta fermo davanti a questo scempio, chi non agisce per tempo, è complice».
È la denuncia senza mezzi termini dell’on. Cristina Ciminnisi (M5S), all’indomani dei vasti incendi che hanno colpito il Trapanese – da Inici e Frassino fino a Misiliscemi, passando per Buseto Palizzolo, Makari, Castelluzzo, San Vito Lo Capo, Napola e Fulgatore – devastando ettari di macchia mediterranea e minacciando riserve naturali di pregio come quella dello Zingaro.
«Avevo denunciato tutto in un’interrogazione all’ARS mesi fa – continua Ciminnisi – ma dal Governo regionale nessuna risposta, nessun piano, nessuna azione. Non è solo disinteresse, è incapacità cronica. È un sistema che ogni anno si fa trovare impreparato, come se gli incendi arrivassero all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno. Invece arrivano puntuali, ogni estate, e ogni estate assistiamo alla stessa tragedia».
La deputata del Movimento 5 Stelle punta l’indice sul Presidente della Regione: «Schifani inaugura sale operative, ma nei territori mancano operai forestali e non si fanno i viali parafuoco. A Trapani, il Dipartimento Sviluppo Rurale è senza dirigente da due anni, e l’intero servizio è lasciato nelle mani di un solo funzionario. Servono piani di prevenzione, finanziati, avviati prima dell’estate. Non si può giocare sulla pelle di chi ogni anno rischia la vita per spegnere le fiamme. Chi governa la Regione è pericolosamente distratto. La propaganda non spegne gli incendi, né rimboschisce le riserve».
Infine, Ciminnisi rivolge un ringraziamento amaro, ma doveroso: «Ringrazio i volontari, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, che con pochi mezzi e nessun supporto combattono ogni estate una guerra impari. Ma non possiamo più lasciarli soli. E non possiamo più lasciare la Sicilia nelle mani di chi promette sicurezza e consegna solo cenere».